Una Missione per la Biodiversità Mediterranea

Nel campo dell’agricoltura sostenibile e della biodiversità, il termine “semi antichi” rappresenta un patrimonio genetico di inestimabile valore. Al centro di questa missione di conservazione troviamo il lavoro essenziale dell’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bari. Qui, gli scienziati sono dediti al compito di proteggere e arricchire la Banca del Germoplasma, un caveau che custodisce la varietà e l’antichità dei semi nel cuore del bacino Mediterraneo.

Diversità di Semi Antichi: Il Cuore della Banca del Germoplasma

Oltre 800 specie diverse sono al sicuro all’interno di questa istituzione, dove la maggioranza consiste in cereali e legumi, recuperati attraverso missioni scientifiche e scambi culturali con altre banche di germoplasma mondiali. Domenico De Paola, 47 anni, ricercatore di punta dell’Ibbr di Bari e nativo di Toritto, si impegna attivamente nella ricerca, identificazione e conservazione di queste risorse genetiche cruciali per l’agricoltura del territorio italiano e mediterraneo.

Valorizzazione delle Varietà Locali

Il lavoro svolto dal CNR ha un impatto diretto sulla valorizzazione delle varietà locali, con un occhio di riguardo per quelle coltivate ancora da pochi agricoltori e a rischio di estinzione, come la lenticchia di Soleto e il cece di Nardò. Questa attività non solo conserva, ma rilancia varietà che sono parte della storia e cultura agricola del luogo, come la Spuredda leccese, un cetriolo verde tipico della regione.

Procedimenti Tecnici per la Conservazione dei Semi Antichi

I semi antichi necessitano di cure e metodologie specifiche per la loro conservazione. Vengono prima purificati e poi sottoposti a una valutazione accurata del livello di umidità. La loro conservazione avviene in camere climatizzate, dove le temperature possono raggiungere anche i -20°C, per assicurare la loro longevità e vitalità fino a vent’anni. La vitalità è un aspetto cruciale, in quanto questi semi antichi devono poter germinare quando necessario.

Un Ecosistema di Semi Antichi e Biodiversità

La collezione del CNR si configura come un ecosistema di biodiversità, con 56.000 campioni che comprendono specie primarie come il frumento e l’orzo, leguminose da granella come fagioli e lenticchie, e specie ortive, tra cui cavoli, melanzane, peperoni e carciofi. È un impegno che non solo protegge, ma promuove la diversità biologica delle coltivazioni tradizionali.

Da Tradizione a Innovazione: Il Passaggio di Conoscenza

La salvaguardia dei semi antichi si accompagna al trasferimento di conoscenze tradizionali, tecniche di coltivazione e resilienza delle piante, raccolte dai ricercatori presso i contadini più anziani, custodi di sapere spesso ereditato di generazione in generazione.

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Semi Antichi in Viaggio: Dall’Italia alle Svalbard

I semi della Banca del Germoplasma del CNR sono anche protagonisti di viaggi internazionali, raggiungendo altri depositi come il Global Seed Vault nelle Svalbard. Ogni seme possiede un vero e proprio ‘passaporto’ di dati che ne assicura l’identità e la tracciabilità.

La Ricerca senza Confini e l’Omaggio a Linneo

Il CNR estende la sua ricerca e campionamento ben oltre i confini italiani, operando anche in Nord Africa, in una continua esplorazione vegetale che omaggia il lavoro di Carlo Linneo e la sua visione della vitalità delle piante.

La dedizione del CNR nel preservare i semi antichi è fondamentale per proteggere il patrimonio genetico delle piante, assicurandone la diversità e disponibilità per le future generazioni di agricoltori e ricercatori, un’eredità vitale per il nostro futuro alimentare e ambientale.

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