Oggi sempre più spesso si parla di alimenti in cui conta l’assenza di un componente. Ecco nascere i Colesterol free, i Sugar free e i Gluten free. In varie situazioni fisiopatologiche, i consumatori evitano in parte o del tutto contatti con alcuni macro e/o micronutrienti. Nei celiaci, il glutine danneggia la mucosa intestinale in modo differente a secondo del soggetto provocando seri problemi di salute e una diversa qualità della vita. Il glutine è sempre associato a prodotti cerealicoli, e consente di avere proprietà tecnologiche, reologiche e nutrizionali oramai note ai ricercatori.

La Celiachia o Sindrome del Morbo Celiaco richiede una predisposizione e suscettibilità genetica e un input ambientale rappresentato dagli alimenti contenenti le gliadine ovvero il glutine. Patologia non reversibile, la Celiachia non ha ancora una soluzione terapeutica salvo togliere del tutto il glutine dalla tavola. La Celiachia è sottostimata e al momento si suppone che poco più del 10% delle persone celiache siano state diagnosticate forse perché l’indagine risolutiva prevede la biopsia intestinale. Spesso la Celiachia è confusa con l’allergia al grano, che ha tutt’altra eziologia ed oggi si sente sempre più spesso parlare di Gluten Sensitivity.

Questa sensibilità al glutine è reversibile, ma ritrova nei “Gluten free” la stessa terapia vista per i celiaci.

Chiediamoci se i soggetti definiti “sensibili al glutine” siano proto-celiaci o un modo di ampliare il mercato dei prodotti senza glutine per la loro maggiore marginalità??

Alberto Ritieni
Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli Federico II.

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