M’AMA.SEEDS tra arte, design, medicina e scienza, intende realizzare un parco degli antichi semi, un’ oasi della biodiversità in un MUSEO all’aperto, dove le antiche sementi incrociano sperimentazione e ricerca medica, italiana e non solo.
L’offerta è quella di un luogo per la bellezza e la salute dell’uomo; dove gli occhi di ognuno possano nutrirsi della natura, dell’arte e della cultura, e l’anima sostare in esse, come ci spiega in questa intervista l’architetto Fernando Miglietta, fondatore di Abitacolo.
Michelangelo Pistoletto
Il simbolo del Terzo Paradiso è il segno matematico dell’infinito: composto da tre cerchi conseguenti quelli esterni a rappresentare l’antinomia tra natura e artificio, quello centrale la loro fusione, quella dove l’umanità sarà grado di realizzare la connessione equilibrata tra artificio e natura indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza.
Intorno a questo concetto Pistoletto lavora da tempo. Il Maestro lo ha presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2005, da allora si è sviluppato come una grande opera collettiva che, ha coinvolto migliaia di persone in ogni continente – dagli spazi antistanti il Louvre di Parigi a piazza Duomo a Milano, dalla sede dell’ONU a Ginevra all’isola di Cuba – attraverso un coinvolgimento creativo che pone l’arte al centro della trasformazione sociale responsabile.
La sua ultima realizzazione ora è arrivata a Noto sui terreni agricoli della Zahir Country House, dell’Antica Masseria Corte del Sole che, insieme a Donna Coraly Country Boutique Hotel sono ora impegnati a valorizzare la biodiversità del territorio siciliano.
Domenico Pellegrino
Triticum
La spiga dorata e giunta a maturazione, simboleggia il raccolto dell’anno: l’impegno, la passione, le energie impiegate e la determinazione che hanno favorito la manifestazione delle nostre idee creative. Essa ci ricorda che con il giusto impegno, possiamo realizzare qualunque cosa.
Il grano maturo è anche un simbolo di nutrimento, materiale e spirituale. Così come nell’antichità dal raccolto delle messi dipendeva il sostentamento della comunità, oggi il successo e la manifestazione dei nostri obiettivi, nutrono la nostra anima e ci spingono ad andare avanti con rinnovato entusiasmo. La spiga, inoltre, ci apre ai misteri della vita, della morte e della rinascita. Una parte dei suoi chicchi saranno seminati, per generare nuova vita.
Nel ventre oscuro di Madre Terra, potranno crescere e trasformarsi in grano, in un continuo ciclo di vita, morte e rinascita. Questa pianta simboleggia il ciclo delle rinascite. Poiché il cereale prima di nascere in primavera resta sepolto sotto terra, rappresenta l’analogia del passaggio dell’anima dall’ombra alla luce. È inoltre, il simbolo della fecondità. Infatti nella mitologia Greca, Demetra la dea dei cereali e delle messi, è rappresentata con la fronte cinta da una corona di spighe.
Generalmente dopo il Solstizio, durante la Festa della Luce e del raccolto, i campi biondi seccati dal sole subiscono la mietitura: la Luce sulla Terra si è alchemicamente trasformata in grano, ed il grano è Vita, è Energia.
La costruzione dell’opera simboleggia la semina ed il legame con la luce del sole viene raccontato attraverso l’utilizzo di vernici fluorescenti che di giorno si ricaricano al sole per poi rilasciare luce durante le ore buie, l’intervento luminoso si esprime anche attraverso la tecnica delle luminarie, linguaggio iconico dell’artista, ed ogni sera la tramonto questa grande luminaria adagiata sul terreno si accenderà.
Il viaggio segue un andamento circolare, dalla nascita, al cammino terreno, fino alla morte configurata nel ritorno alla terra, contemplando la passione necessaria per effettuare il passaggio a vita nuova nella rinascita o resurrezione.
Il chicco che dorme nel buio della terra, durante la stagione fredda, dà origine ad una piantina nuova, occorrono, non a caso, nove mesi perché il frutto maturi e possa esser immagazzinato nella stagione calda.
Per l’artista l’opera avvicina lo spettatore a riflettere sul concetto del tempo, del ciclo naturale delle cose, del saper attendere per ricevere buoni frutti. La ciclicità delle stagioni, l’ascolto della natura che ci invita a seguire un percorso scandito da tappe.
Giuliana Cunéaz
Il Seme del Mondo di Giuliana Cunéaz, una monumentale scultura di oltre tre metri d’altezza (in questa sede viene presentato il modello), sarà la porta d’ingresso del nuovo Parco Sperimentale degli Antichi Grani e dell’Arte Contemporanea che s’inaugura nella primavera prossima a Noto in Sicilia.
L’opera realizzata in semi e pietra di Noto da Giuseppe Di Carlo, evoca l’idea di procreazione e al suo interno è contenuto il segreto vitale della natura e della rinascita.
Partendo dall’universo nanotecnologico, l’artista ha creato una forma in divenire di forte impatto simbolico. La sfera centrale, che sembra levitare, è coperta da migliaia di semi che danno vita ad un planisfero colorato dove ogni luogo si distingue per la propria identità in un contesto solo in apparenza unitario.
Giuliana Cunéaz ha saputo cogliere l’atto in cui il nucleo vitale della materia abbandona lo stato di quiescenza e si dischiude verso l’esterno in un gesto liberatorio.
I due involucri che hanno protetto il seme, infatti, sembrano donarlo alla vita celebrandone la solennità in un’opera plastica di grande impatto emozionale.